domenica 26 aprile 2009

Striscia.....

Mi sveglio con calma, del resto è domenica. Settimana pesante, ma son soddisfatto, finalmente del sano rock and roll al ristorante. Avere il ristorante pieno mi fa diventare un sorta di Draghetto, piatti a ripetizione, concentrazione, insomma lavoro vero di quello che da soddisfazione, tanta soddisfazione. Poi però leggo i blog e mi rendo conto che in questa settimana del dentro salone ne sono successe di tutte un pò. Leggo e penso a quei cazzoni di striscia, che con tutta la gente a cui potrebbero rompere i maroni, vanno forse da uno dei più seri professionisti in ambito culinario che io conosca, in una delle cucine più all'avanguardia e non solo in fatto di tecnica e di ingredienti ma anche di pulizia e ordine. Da Massimo Bottura a Rocco Iannone che con un italiano ai limiti del comprensibile si arroga il diritto di sparare a zero sui colleghi che fanno cose diverse da lui. Coglione, mi vien da pensare, grande coglione. Riguardo il servizio di Striscia e mi accorgo che nella cucina del buon Rocco, in "professionalissima" divisa da cuoco, mancano lassù vicino alla capa due mattonelle, mi faccio due risate, ma un pò mi incazzo anche perchè tra le centinaia di migliaia di persone che avrano visto il programma chissà quanti si sono chiesti "Questo parla e sparla, ma sistemasse la sua cucina e si stesse zitto". "Caro Rocco sarai anche stato celebrato dalle guide e sarai anche bravissimo, ma credimi, io anche se non te ne frega una minghia Nicola Cavallaro perdo davvero il rispetto di chi come te parla in quel modo, lo fai poi urlando che mi fa incazzare ancor di più. Che ti urli".

Ripenso a Massimo Bottura e ai fenomeni di striscia, alla merda che gli han tirato contro e penso ai Buffet degli Happy Hour a 7 euro tutto compreso, che si stanno sovrabbondanti di cariche batteriche ai limiti dello squaraus. Buffet allestiti alle quattro del pomeriggio per essere assaliti, da molteplici mani, che solo Dio sa cosa abbiano toccato prima, dalle sei in poi. Penso algli impasti della pizza messi a lievitare alle sei per essere serviti alle otto, blindati di bicarobnato effetto blob per qualsiasi stomaco. Penso a ristoranti dove si taglia il pollo crudo e l'insalata sullo stesso tagliere. Penso ai cinesi che servono il sushi... ehmmm ma non veniva Giappone, provate a chiedere a un Giapponese se è Cinese? Penso alle nostre asl che ti fanno aprire i locali per poi venire due mesi dopo a farti rovesciare tutto perchè non va bene niente. Penso a discoteche che servono cocktail che se era veleno era la stessa cosa... Penso insomma e lascaitemelo dire che quelli di striscia non hanno cpaito un minchia vera, ce ne sarebbero centinaia a cui rompere le palle per davvero.

lunedì 20 aprile 2009

Tempi duri- durissimi


Ecco vedete non scrivo più o scrivo molto poco per un motivo semplice, semplice. Ne ho davvero poca pochissima voglia. La crisi non poteva arrivare tra qualche anno oppure diciamo non arrivare proprio, no ha aspettato che anche io decidessi di diventare un cuoco imprenditore. Ovvio se le cose non sono difficili mica ci piacciono. Un pò depresso quando mi sento dire che qui si mangia bene, molto bene. Ma son sempre meno quelli che ci vengono. I numeri di questo Aprile sono terrificanti, ma mi dicono inizia il salone del mobile. Si si belli pieni per il salone del mobile e quando finisce di nuovo col culo e i maroni a terra. La vera unica bella cosa dal punto di vista professionale è che chi mangia qui sente, dicono, ancora la grande, ma sobria voglia di fare. Nascono piatti, ne nascono sempre, ma molti restano nei pensieri, perchè le preoccupazioni sono altre troppe altre. Una voglia c'è ed imperversa. Lasciare Milano, l'Italia dove penso sarebbe troppo bello realizzarsi. Da posti lontani dove crisi non c'è n'è magari perchè chi tira le redini di quei paesi li ha amministrati con la testa e non con il culo, chiamano. E io penso e non ci dormo.