giovedì 21 agosto 2008

Tutta vita

Sembra sia di moda sull’isola dribblare la fila all’arrivo delle barche con il pescato ma anche dal pescivendolo che arriva con della bella pesca notturna. Dopo dieci giorni qui e concretamente rilassato me frego e li faccio passare: Quattro giorni la settimana arrivano qui due camioncini con sopra tante cose di gran qualità e altre che sono delle sole pazzesche. Alcune di queste con prezzi da brivido. Una signora sconcertata dai tredici euro delle alici dice che non è possibile. Io invece mi chiedo quale sia il metodo di molta gente nel fare la spesa. Se le alici costano tredici euro a parte che devono pagare il biglietto per arrivare al Giglio, magari è così perché sono le ultime, magari perché sta per finire la stagione, magari perché sono state pescate con la lampara poche ore prima e vi assicuro si vedeva. Se poi dopo che ti sei lamentata del prezzo delle alici lasci che ti rifilino un’orata di allevamento e la paghi trenta euro al chilo sei pirla due volte. Dunque sul banco ci sono tante orate tutte uguali, stai a vedere che le pescano con la bilancia. Tre o quattro di queste visibilmente di mare sono di pezzatura ben diversa. Il segreto sta li sulle tre o quattro ci guadagna poco e niente ma sulle altre trenta tira delle mazzate pazzesche. La cosa di primo acchito mi fa leggermente incazzare. Ma dato che mi passi davanti prendi pure quell’oratina li, io mi faccio un piattino di fatti miei, aspetto che finisci e mi compro dell’altro. Telline, vongole, calamari spillo, due moscardini e una bella pezzonia. Due aguglie arrivederci e grazie. L’idea è quella di fare due spaghi a pranzo con le conchiglie e con il resto dopo aver nuotato e fatto un po’ di snorkeling, guardando sotto gli scogli dietro la spiaggia delle cannelle due ragazzi che riempiono sembra con grande esperienza una sacca di ricci di mare che non li invidio per niente tanto buoni quanto straccia maroni per aprirli. Nuoto con una boa, nonostante la stazza che dico dovrebbero vedermi, ma non si sa mai. Qua dei giorni sembra siano tutti scemi. Dovrebbero arrivare dalle barche ancorate fuori con i gommoni a remi molti e molti lo fanno ma si sente lo stesso di qualcuno che ne prende uno in testa, altri invece fanno i fichi e vai di motori accesi. A volte mi chiedo come sia possibile che gente tanto ricca da potersi permettere questi lussi per pochi come le meravigliose barche che ancorano qui al largo possano essere così deficienti. E’ dunque provato che per diventare ricchi non è necessario essere dei pozzi di intelligenza e sensibilità. Anzi sembra quasi debba essere il contrario. Poi a questi lupi di mare si accoppiano di solito persone di sesso femminile che fanno venire dei giramenti di testa. Del resto quella è sempre di moda e ne senti di anziani dire che ce ne sono che tirano più di un carro di buoi.
Vabbè prendo un po’ d’acqua di mare perché qui sembra pulita e con il resto della ricciola pescata l’altro giorno stavo pensando di farci con gli altri pesci comprati stamattina una padellata all’acqua pazza udite udite con della polenta. Alla faccia del ventuno agosto

Spaghetti con vongole e telline al mare.
Ingredienti per 4 persone
(Tommaso ci guarda sempre più tra lo stupito e l’icantatao mentre mangiamo. Sembra si chieda dove vanno a finire due ste cose, anche se da me a differenza di Mad si vede eccome)
300 gr spaghetti Senatore Cappelli
1 peperoncino privato dei semi
250 gr telline
250 gr vongole
½ scalogno
1 spicchio d’aglio
Mezzo bicchiere di vino bianco
Prezzemolo tritato.
Lavare bene e conchiglie. Per eliminare la parte di sabbia presente in alcune di queste farle cadere nel lavello una ad una, quella bella piena farò un rumore diverso e la mettete da partye
Qui parte il bello. Questo infatti è uno di quei casi in cui si mettere a cuocere il condimento prima della pasta. Schiacciare lo spicchio d’aglio e tritare lo scalogno. Togliere ai peperoncini i semi, in questo periodo sono troppo piccanti. In poco olio del conte far soffriggere i gli ingredienti e aggiungere le conchiglie. Sfumare con il vino bianco a fuoco alto farlo evaporare e coprire mantenendo la fiamma viva. Non appena si aprono spegnere il gas.
In abbondante acqua salata in ebollizione cuocere gli spaghetti, nel scolare l’acqua dei mitili e lasciarla sobbollire in una padella a parte. Nei cinque minuti successivi, pulire più mitili possibile togliemdoli dalle conchiglie. (Lo so brucia, e di brutto anche, ma le cose fantastiche costano sacrificio no?) Aggiungerli dunque alla padella con il liquido. Togliere gli spaghetti molto al dente finire di cuocerli mantecando. L’amido della pasta addenserà la salsa, aggiungere poco olio extravergine e il prezzemolo tritato.

martedì 12 agosto 2008

Piccoli.... ma come crescono



Ecco, magari da seduto qui, guardando il mare, mi torna anche voglia di scrivere, voglio anche vedere direte voi. C'è molta pace, il piccolo fa delle facce che devo fotografare, perché da sole sono un progetto. Fotografo, mangio benissimo, bevo abbastanza bene. Tommaso sprizza felicità da tutti i pori. E miracolo dei miracoli Tim non prende. Almeno dove siamo noi. Però non manca un punto preciso dove prende dove se ci passi prende solo li. Infatti suona, un amico e collega, bravo, riconosciuto, incazzato come un puma. "Non si guadagna un cazzo!", "Almeno tu sei in ferie", "le prime in quattro anni "gli dico io" ma ti dirò di più anche a me piacerebbe aver le tasche piene e non solo i coglioni, però però lo sai bene, il dottore non ce l'ha prescritto, dunque tranquillo e lavora!". Vi siete mai visti fare qualcosa di diverso da quello che fate. Voi forse si, io proprio ma proprio no. Quando entro negli uffici pubblici, o in banca, e vedo sti musi che ve lo dico mi vien da pensare legalizzate l'erba che almeno si fanno due risate, quando entro in cucina caldo, freddo, stanco o con l'hang over di un venerdi sera un pò pesante cosa ci posso fare son contento. Sento un profondo e viscerale amore per questo lavoro che mi fa incazzare si a tutti i livelli consci. Ma una piccola soddisfazione, un piatto ben riuscito, gli avventori felici. Mi fanno continuare così, perchè mi piace tropp quello che faccio chevvedevodì.

lunedì 11 agosto 2008

Un po di mare al mare



Vacanza, meritata credo, Mad e Terremoto Tommy, un’isola nel Mar Tirreno e così tanto sonno che non ricordo aver mai avuto. Al mare si sa in questo periodo, con l’afflusso di gente che Dio solo sa, vanno tutti in ferie ad Agosto. Città vuota e quindi anche noi al mare. Mica che ci dispiaccia certo se in una piccola isola come il Giglio ci fosse un po’ meno gente non sarebbe male. Certo abituati a Milano sembra di essere comunque e dappertutto in luoghi poco affollati. Qui dove siamo noi però, il mare e poche silenziose famiglie. Pace. Stasera pesce, scendo al porto. Alle cinque come ogni giorno chissà da quanto tempo, Antonio arriva con la sua barca e poca ma spettacolare paranza. Al molo verde sono le quattro e quaranta e ci sono solo un paio di anziani, come sempre un ombrellone un po’ logorato dal tempo e la salsedine, un banchetto azzurro fissato alla bene e meglio con del fil di ferro su grossi due secchi neri rovesciati. “Oggi tarda dice una vecchietta non si vede ancora”, “No” gli risponde un’altra camminando verso di lei con un accento misto romano toscano, “Vedrai che tra qualche minuto sbuca da quella parte del porto”. Mentre lo dice la prua un po’ arrugginita del peschereccio di Toni si mostra dall’altra parte del porto, la dietro il muro del molo rosso. “Chettedevodi o’ sapevo io”, con un sorriso e pochi denti in bocca. D’improvviso le tre quattro persone diventano una ventina. Un altro anziano smadonnando “ quando avevamo i numeretti anche scritti a penna noi s’andava meglio mò sta a vedere che capita”
Convinto di avere solo tre persone davanti son tranquillo, sulla barca coperte da un telo marrone bagnato s’intravedono molte cassette. Faccio qualche foto e una mano mi batte sulla spalla. Un cliente di Vigevano mi saluta, dicendo “ bene allora stasera cucini tu “e io “al dire il vero faccio tutto crudo”. Una, due, tre persone, tocca a me. Un Gringo di quasi due metri mi passa davanti. Gli faccio notare di essere li da un bel po’ e lui mi dice “I am here a long time”, non mi va per niente di litigare. Lo faccio passare dicendogli “No worries it looks like there is enough for everybody” “If is not enough i’ll share mine with you anyway” penso tra me e me “God bless America. Si ma quanto son cazzoni” e da dietro una voce “U should this guy can really cook” dice il ragazzo di Vigevano. Eccolo dico , ora mi mettono in mezzo e mi tocca anche qui. Rimane solo un’ipotesi. Non mi dispiace. Del resto sono in vacanza. Stasera gamberi rosa, calamaretti crudi e due spaghetti al ragù di Gallinella.